giovedì 16 dicembre 2010

Lettera all'Onorevole Siliquini

Gentile sig.ra Maria Grazia Siliquini,
   Le scrivo mosso dall'indignazione che hanno generato in me la sua decisione e, più in generale, l'esito complessivo della votazione che si è tenuta in quel luogo dove, negli ultimi mesi, la sopravvivenza politica e giudiziaria dei singoli ha spesso relegato in un angolo l'onere legislativo. A titolo di premessa per ciò che segue, voglio sottolineare come, per formazione e tradizione famigliare, io appartenga alla cultura socialdemocratica nella sua declinazione dei partiti collocati a sinistra: tuttavia, ho sempre nutrito e continuo a nutrire rispetto per tutte quelle posizioni politiche che, pur se diverse dalle mie, sono fondate su VALORI, e in particolare per AN e per i valori sociali, appunto, che ha sempre sostenuto di difendere e che, a mio parere, dovrebbero essere patrimonio condiviso di ogni cittadino italiano: Dio pur nella libertà personale, inteso come spirito di solidarietà e giustizia), Patria (una e indivisibile) e Famiglia (intesa come insieme dei propri cari, indipendentemente dal loro sesso o grado di parentela di fronte allo Stato). Dalla nascita del FLI, anche valori più attuali come la laicità dello Stato, l'integrazione dei migranti, la solidarietà nazionale, la meritocrazia nel pubblico e nel privato, sono diventati parte integrante della destra "moderna". Ma un gradino più in alto di tutto, la nascita del FLI doveva rappresentare per me il tentativo di ribadire come l'ETICA, in termini di integrità morale, nel pubblico come nel privato, e onestà politica, debbe essere considerata LA stella polare, e questo valore debba essere condiviso a destra come a sinistra da chi, almeno nominalmente, intende la politica come uno strumento per il raggiungimento del bene comune. Ritenevo pertanto FLI e i suoi dirigenti, tra cui lei, gli ultimi paladini di questo "paniere" di valori all'interno di una coalizione dominata, in estrema sintesi, dagli interessi personali.
Il sentimento di genuino disgusto generato dagli eventi legati alla vita privata e pubblica del nostro Presidente del Consiglio deriva proprio dalla totale assenza di etica che tali comportamenti evidenziano. Avevo sperato che questo sentimento di disgusto avesse preso il sopravvento anche su di lei, come naturale conseguenza della sua tradizione e appartenenza politica, diventando più forte anche di quel "senso di responsabilità" verso la Nazione cui ultimamente troppi hanno fatto indegnamente riferimento. La decisione di decretare la prematura dipartita della creatura politica voluta dal Presidente del Consiglio, il PdL, sembrava confermare che i presunti valori della Destra non erano andati dispersi nel magma populista berlusconiano, e che anche a Destra c'era, diciamo così, speranza. La Sua decisione come evidente spegne sul nascere questa mia ottimistica speranza: la sua scelta odierna non può essere coerente, e cito le sue stesse parole, con "il rispetto della mia coscienza e il rispetto dei miei elettori di Torino", perchè suggella in modo definitivo il trionfo dell'egoismo sull'etica. Le invio pertanto questo mio messaggio di protesta, nella speranza di innestare in lei un germe di vergogna per la decisione presa, e auspicabilmente anche il germe del dubbio per le decisioni che sarà chiamata a prendere in futuro, prima che il posto da Vice Ministro o sottosegretario che presumibilmente le è stato promesso (valuteremo solo nei giorni a venire se l'appellativo di Onorevole che gli elettori le hanno accordato è meritato) la faccia tornare definitivamente in pace con la sua coscienza.

Conservando in me la remota speranza di sbagliarmi,  cordialmente saluto
            Luca S.


Carissimi amici, facciamo anche noi come ha fatto Luca. Spediamo la lettera presso l'indirizzo email
siliquini_m@camera.it
info@mariagraziasiliquini.it

Per chi volesse mandarla come Popolo Viola Cuneo, mandi all'indirizzo email ilpopoloviolacuneo@gmail.com le proprie generalità (nome, cognome, città di residenza)
Grazie a tutti!

Manifestazione PD

Sabato 11 dicembre,  il Popolo Viola Cuneo ha deciso di recarsi a Roma e scendere in piazza insieme al Partito Democratico. Quest’ultimo non ha mai appoggiato le nostre battaglie in difesa della Costituzione o contro la Legge “Bavaglio”. Ciò, però, non ci ha fatto avere alcun tentennamento nella scelta di aderire o meno alla manifestazione indetta dal maggior partito di opposizione. Il Popolo Viola chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio dal 5 dicembre 2009 e finalmente non siamo gli unici a farlo.
Un anno fa, abbiamo lanciato un allarme, un allarme democratico. Ricordiamo che la realtà alla quale assistiamo è desolante, non solo per noi italiani. La crisi strutturale coinvolge aspetti diversi: culturale, valoriale, morale, economico, finanziario. In Italia la situazione appare ancora più drammatica. La politica dei palazzi è piena di leggi ad personam, processi in atto, corruzione, legami con la mafia, escort. Ci chiediamo: fin dove dobbiamo arrivare per ribellarci a tale stato di cose? “Ribellarsi è dura”, come scrisse Sartre, ma non possiamo adagiarci. L’opposizione tutta si deve unire. Il Popolo Viola intende collaborare con ogni gruppo, partito, associazione che voglia riprendere in mano il futuro della nazione.
Ringraziamo il Partito Democratico per essersi uniti alla nostra sfida e lo sollecitiamo a mostrare sempre più la sua vivacità politica, nelle piazze, nelle città e nel Parlamento.

Francesca Longobardi

Un cartellone della manifestazione

11 Dicembre: Insieme al PD


Uno slogan della Piazza
Tantissima gente, tantissime bandiere, tanta musica, ma poca sostanza. Si potrebbe riassumere così la manifestazione di sabato, indetta per chiedere le dimissioni di Berlusconi e finita con lo slogan "L'Italia che vuole cambiare".
Due cortei lunghissimi, ordinati, pacifici accompagnati dalla musica diffusa da camion discoteca che mettevano insieme le canzoni di Neffa e Jovanotti, con quelle di Rino Gaetano e di De Gregori. Una manifestazione mediatica, una dimostrazione di numeri, poca spontaneità e molto di partito. L'unico momento di popolo c'è stato quando la piazza ha intonato "Bella ciao" sotto il palco, ma Bersani l'ha subito smorzato dicendo che faceva freddo e bisognava andare avanti.
Bersani ha fatto il solito, lungo comizio pre elettorale, dicendo le stesse cose che dice da mesi, mettendo un freno all'irruenza dell'IdV ed elencando proposte programmatiche sul lavoro, l'economia e le riforme.
Per il resto se il cambiamento dell'Italia è affidato a uno spotamento al centro di Casini, come ha detto Bersani, e alle liberalizzazini, pur se con qualche correttivo per la sanità e l'istruzione pubbliche, allora siamo messi male.
Un discorso quello di Bersani fatto per unire tutte le anime del PD, per non scontentare nessuno, per non dare spazio alle polemiche e non ammettere i gravi errori e le gravi omissioni della sinistra (vedi il conflitto di interessi e la legge elettorale). 
Berlusconi e Bossi che mostrano il loro amore l'uno per l'altro
Temo però che questa unità di facciata durerà però giusto il tempo del voto di martedì, poi le varie correnti e i vari individualismi all'interno del PD verranno di nuovo fuori e invece di fare opposizione, torneranno purtroppo a guardarsi l'ombelico.
Carla Quaranta

Con le Agende Rosse

Il Popolo Viola Cuneo, in data 20 novembre, si è presentata davanti alla Procura di Milano per sostenere Antonino di Matteo e tutti i magistrati che lavorano, con spirito di sacrificio, perseguendo la giustizia e la verità. Il gruppo, inoltre, ha dimostrato con la sua presenza l'appoggio a quanto detto dal Sostituto Procuratore per difendere i colleghi di fronte alle continue accuse e all'estenuante attività di denigrazione ad opera del Governo.

 
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