
Uno slogan della Piazza
Tantissima gente, tantissime bandiere, tanta musica, ma poca sostanza. Si potrebbe riassumere così la manifestazione di sabato, indetta per chiedere le dimissioni di Berlusconi e finita con lo slogan "L'Italia che vuole cambiare".
Due cortei lunghissimi, ordinati, pacifici accompagnati dalla musica diffusa da camion discoteca che mettevano insieme le canzoni di Neffa e Jovanotti, con quelle di Rino Gaetano e di De Gregori. Una manifestazione mediatica, una dimostrazione di numeri, poca spontaneità e molto di partito. L'unico momento di popolo c'è stato quando la piazza ha intonato "Bella ciao" sotto il palco, ma Bersani l'ha subito smorzato dicendo che faceva freddo e bisognava andare avanti.
Bersani ha fatto il solito, lungo comizio pre elettorale, dicendo le stesse cose che dice da mesi, mettendo un freno all'irruenza dell'IdV ed elencando proposte programmatiche sul lavoro, l'economia e le riforme.
Per il resto se il cambiamento dell'Italia è affidato a uno spotamento al centro di Casini, come ha detto Bersani, e alle liberalizzazini, pur se con qualche correttivo per la sanità e l'istruzione pubbliche, allora siamo messi male.

Berlusconi e Bossi che mostrano il loro amore l'uno per l'altro
Carla Quaranta
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