martedì 17 agosto 2010

28-29 LUGLIO: 24 ORE DI PROTESTA CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO

Noi, come rappresentanti del Popolo Viola Cuneo, ci siamo recati a Roma, dopo un viaggio estenuante in treno da Savigliano-Torino, Torino-Roma. Il viaggio durato dieci ore ha fornito la reale immagine di quanto sia difficile e faticoso essere cittadini consapevoli, porsi come agenti del cambiamento sociale e culturale. Alle 22.00 è iniziata la veglia notturna per vigilare sulla democrazia. Abbiamo acceso le luci della speranza ed intonato canti di resistenza. I gruppi locali (Cuneo, Roma, Bologna, Bari, Pistoia, Caserta, Trento, etc) si sono uniti, senza protagonismo alcuno, con il solo scopo di costruire quel NOI auspicato. Luigi Ciotti sostiene che il singolo cittadino non è da solo in grado di opporsi, se non unendo le forze con quelle degli altri, “affiancando competenze e progetti, agendo a ogni livello locale della vita pubblica senza scordare la coerenza nei comportamenti privati”. Rimembri di tale insegnamento, abbiamo affollato le piazze (con i pochi mezzi a nostra disposizione) per urlare il nostro dissenso alla LEGGE BAVAGLIO. La legge bavaglio prevede pesanti limitazioni nell’utilizzo delle intercettazioni per i reati ‘comuni’. Ciò, inevitabilmente, finirà con il pesare anche sull’accertamento dei reati commessi dalle organizzazioni mafiose. Inoltre, in assenza di un colpevole evidente le intercettazioni non verranno avviate con l’impossibilità di risalire non solo all’autore del reato, ma anche a tutto l’entourage criminoso. La notte è passata con qualche caffè, disquisendo sulla legge elettorale, sull’economia attuale e sul caso della Regione Piemonte. Augurando a noi stessi che la notte portasse consiglio ai Parlamentari ed al nostro Presidente del Consiglio, abbiamo riempito di senso la nostra presenza lì in quel momento. Dopo qualche ora di sonno nel camper adibito in Piazza Montecitorio, ci siamo svegliati pù tenaci di prima.

Alle 16.00 la manifestazione è stata aperta dal Presidente del sindacato dei giornalisti (FNSI). Poi si sono susseguiti altri illustri ed autorevoli esponenti dell’attualità, come Arturo Di Corinto (giornalista), l’ANPI, etc. e ovviamente un nostro portavoce del gruppo di Bari. Alla fine degli interventi, abbiamo intonato “Bella Ciao” e l’emozione mi ha tolto il fiato.
“Oh Partigiano portami via, che mi sento di morir. Se io muoio da Partigiano, oh Bella ciao bella ciao ciao ciao, tu mi devi seppellir...” . Infine, abbiamo preso completamente noi del Popolo Viola le redini dell’evento e ogni referente dei gruppi locali ha letto qualche pezzo dedicato a Peppino Impastato o brani sulla democrazia.
La catena umana ha fatto il giro della piazza. La catena umana contro l’incatenamento della giustizia e dell’informazione è servita per difendere la nostra democrazia! Il DDL sulle Intercettazioni è stato rinviato a settembre. Insieme abbiamo ottenuto una modesta vittoria!

Carla scrive:
Questa volta sono partita per Roma un po' demotivata: sia per motivi personali sia perchè delusa dalla scarsa (per non dire nulla!) partecipazione da parte degli altri gruppi piemontesi. Soltanto la profonda convinzione che, alla costanza con cui il Governo continuava a insistere per l'approvazione in tempi brevi di questo ddl fosse, non soltanto necessario, ma doveroso, rispondere con altrettanta tenacia, mi spingeva ad andare. Il mio insomma è stato più un atto di volontà che di passione. E così, orfane anche di Giuseppe, Francesca ed io abbiamo iniziato il lungo viaggio in treno per Roma. L'incontro con i gruppi locali, giunti da tutta Italia per la manifestazione, mi ha però completamente rinfrancata. Giovani e meno giovani stupendi, persone splendide con cui sono entrata subito in sintonia, come se li avessi conosciuti da sempre. Gianluca, Colly, Luca e Francesco di Roma, Francesco di Castellamare di Stabia, e poi Alessandro, Paolo, il gruppo di Bari, il gruppo delle Marche, quello di Bologna ... tutti insieme a fissare bandiere, ad attaccare manifesti, a tendere striscioni, ad accendere candele e lumini, a discutere di politica, a declamare articoli della Costituzione, a cantare Bella ciao, a gridare slogan, in un clima di collaborazione e di assolutà parità. Sono ritornata studentessa liceale dei cortei studenteschi dei primi anni 70, con il medesimo entusiasmo, la medesima incoscienza, per cui niente sembra impossibile! Nel pomeriggio ci ha raggiunti la notizia che il decreto era stato rinviato a settembre e forse avrebbe seguito la via dell'archiviazione. Gioia, ma anche diffidenza, perchè questo Governo ci ha ormai abituati a troppi voltafaccia, a troppe accellerazioni improvvise, perchè ci si possa ancora fidare. Sicuramente il decreto è stato rinviato per motivi politici, per convenienze strategiche, per l'opposizione dei magistrati, delle forze di polizia, della Fnsi, ma mi piace pensare che anche il nostro piccolo contributo abbia avuto il suo peso.  Mi è venuta in mente l'immagine di una grande orchestra impegnata nell'esecuzione di un concerto: tanti violini, viole, contrabbassi, arpe, ottoni e un piccolo triangolo che suona una sola unica nota. Ma perchè l'esecuzione sia perfetta è indispensabile che quella sola unica nota venga suonata e venga suonata al momento giusto. Ecco, forse noi siamo solo il piccolo triangolo, ma senza di noi, senza la nostra costanza, il nostro anelito di libertà, la nostra fede incrollabile nei principi della Costituzione, la nostra voglia di resistere sempre e a ogni costo, questa vittoria non ci sarebbe stata."

 
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