 Noi, come rappresentanti del Popolo Viola Cuneo, ci siamo recati a Roma, dopo un viaggio estenuante in treno da Savigliano-Torino, Torino-Roma. Il viaggio durato dieci ore ha fornito la reale immagine di quanto sia difficile e faticoso essere cittadini consapevoli, porsi come agenti del cambiamento sociale e culturale. Alle 22.00 è iniziata la veglia notturna per vigilare sulla democrazia. Abbiamo acceso le luci della speranza ed intonato canti di resistenza. I gruppi locali (Cuneo, Roma, Bologna, Bari, Pistoia, Caserta, Trento, etc) si sono uniti, senza protagonismo alcuno, con il solo scopo di costruire quel NOI auspicato. Luigi Ciotti sostiene che il singolo cittadino non è da solo in grado di opporsi, se non unendo le forze con quelle degli altri, “affiancando competenze e progetti, agendo a ogni livello locale della vita pubblica senza scordare la coerenza nei comportamenti privati”. Rimembri di tale insegnamento, abbiamo affollato le piazze (con i pochi mezzi a nostra disposizione) per urlare il nostro dissenso alla LEGGE BAVAGLIO. La legge bavaglio prevede pesanti limitazioni nell’utilizzo delle intercettazioni per i reati ‘comuni’. Ciò, inevitabilmente, finirà con il pesare anche sull’accertamento dei reati commessi dalle organizzazioni mafiose. Inoltre, in assenza di un colpevole evidente le intercettazioni non verranno avviate con l’impossibilità di risalire non solo all’autore del reato, ma anche a tutto l’entourage criminoso. La notte è passata con qualche caffè, disquisendo sulla legge elettorale, sull’economia attuale e sul caso della Regione Piemonte. Augurando a noi stessi che la notte portasse consiglio ai Parlamentari ed al nostro Presidente del Consiglio, abbiamo riempito di senso la nostra presenza lì in quel momento. Dopo qualche ora di sonno nel camper adibito in Piazza Montecitorio, ci siamo svegliati pù tenaci di prima.
Noi, come rappresentanti del Popolo Viola Cuneo, ci siamo recati a Roma, dopo un viaggio estenuante in treno da Savigliano-Torino, Torino-Roma. Il viaggio durato dieci ore ha fornito la reale immagine di quanto sia difficile e faticoso essere cittadini consapevoli, porsi come agenti del cambiamento sociale e culturale. Alle 22.00 è iniziata la veglia notturna per vigilare sulla democrazia. Abbiamo acceso le luci della speranza ed intonato canti di resistenza. I gruppi locali (Cuneo, Roma, Bologna, Bari, Pistoia, Caserta, Trento, etc) si sono uniti, senza protagonismo alcuno, con il solo scopo di costruire quel NOI auspicato. Luigi Ciotti sostiene che il singolo cittadino non è da solo in grado di opporsi, se non unendo le forze con quelle degli altri, “affiancando competenze e progetti, agendo a ogni livello locale della vita pubblica senza scordare la coerenza nei comportamenti privati”. Rimembri di tale insegnamento, abbiamo affollato le piazze (con i pochi mezzi a nostra disposizione) per urlare il nostro dissenso alla LEGGE BAVAGLIO. La legge bavaglio prevede pesanti limitazioni nell’utilizzo delle intercettazioni per i reati ‘comuni’. Ciò, inevitabilmente, finirà con il pesare anche sull’accertamento dei reati commessi dalle organizzazioni mafiose. Inoltre, in assenza di un colpevole evidente le intercettazioni non verranno avviate con l’impossibilità di risalire non solo all’autore del reato, ma anche a tutto l’entourage criminoso. La notte è passata con qualche caffè, disquisendo sulla legge elettorale, sull’economia attuale e sul caso della Regione Piemonte. Augurando a noi stessi che la notte portasse consiglio ai Parlamentari ed al nostro Presidente del Consiglio, abbiamo riempito di senso la nostra presenza lì in quel momento. Dopo qualche ora di sonno nel camper adibito in Piazza Montecitorio, ci siamo svegliati pù tenaci di prima.Alle 16.00 la manifestazione è stata aperta dal Presidente del sindacato dei giornalisti (FNSI). Poi si sono susseguiti altri illustri ed autorevoli esponenti dell’attualità, come Arturo Di Corinto (giornalista), l’ANPI, etc. e ovviamente un nostro portavoce del gruppo di Bari. Alla fine degli interventi, abbiamo intonato “Bella Ciao” e l’emozione mi ha tolto il fiato.
“Oh Partigiano portami via, che mi sento di morir. Se io muoio da Partigiano, oh Bella ciao bella ciao ciao ciao, tu mi devi seppellir...” . Infine, abbiamo preso completamente noi del Popolo Viola le redini dell’evento e ogni referente dei gruppi locali ha letto qualche pezzo dedicato a Peppino Impastato o brani sulla democrazia.
La catena umana ha fatto il giro della piazza. La catena umana contro l’incatenamento della giustizia e dell’informazione è servita per difendere la nostra democrazia! Il DDL sulle Intercettazioni è stato rinviato a settembre. Insieme abbiamo ottenuto una modesta vittoria!
Carla scrive:

 23:00
23:00
 IL POPOLO VIOLA CUNEO
IL POPOLO VIOLA CUNEO
 

 


 
 
 
 
 
 
 
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