Vi consigliamo di aprire il post...potrete vedere il video della manifestazione del 16 ottobre!
Buona visione!
 
 "Di questa manifestazione a cui abbiamo fortemente voluto aderire come gruppo Popolo viola Cuneo nonostante le divisioni, nonostante si annunciasse come un flop, vorrei sottolineare soprattutto un aspetto, che mi sembra importante in questi tempi di deriva leghista.
"Di questa manifestazione a cui abbiamo fortemente voluto aderire come gruppo Popolo viola Cuneo nonostante le divisioni, nonostante si annunciasse come un flop, vorrei sottolineare soprattutto un aspetto, che mi sembra importante in questi tempi di deriva leghista. "La società civile scende in Piazza nella capitale per appropriarsi del proprio Paese e liberare la democrazia messa sotto assedio. Il Piemonte si riunisce attorno ad un unico slogan “Piemonte per la Costituzione. No Berlusconi. No Bossi. No Cota. “ e parte da Torino con l’orgoglio di chi non vuole abbassarsi al regime. Un regime che fa gli interessi della casta e non guarda ai bisogni del popolo, di quello stesso popolo che ingenuamente, distrattamente o inconsciamente l’ha messo nella posizione di distruggere ciò che duramente si era conquistato. Noi, il regime, non l’abbiamo mai voluto. Alcuni di noi l’hanno combattuto fin dal ’94, altri sono riesumati dal torpore silente solo l’anno scorso. Il 5/12 ha cambiato la vita di molti. Il Popolo Viola ha restituito quella perduta speranza e ha configurato una realtà diversa possibile, una realtà piena di diritti, di giustizia e di legalità. Scesi in piazza il popolo viola, da Bari a Genova, da Napoli a Torino, si è nuovamente incontrato. Ma non solo. Erano presenti associazioni, movimenti e partiti d’opposizione. Alcuni poltici, come Di Pietro, Vendola e Marino. L’antiberlusconismo per concretizzarsi necessita della forza resistente di tutti coloro che vogliono attuare l’alternativa. L’Associazione 17.03 (organizzatrice del pullman) ha proposto il suo monito: FACCIAMO GLI ITALIANI! L’Italia, a dispetto dei leghisti, è stata fatta. Ora, è venuto il momento di fare gli italiani. Antonio Gramsci nel 1917, in un articolo pubblicato sul settimanale “Il grido del Popolo”, dichiarava che in Italia “non si conosce il carattere” e sul quotidiano “Avanti!” rimarcava che gli italiani sono ipocriti e mancano di carattere. Non è stato l’unico. Piero Gobetti in “Energie nuove” denunciava la loro apatia, la mancanza di sincerità e di chiarezza nella vita pubblica. Noi per fare gli italiani non intendiamo appropriarci di tali vizi. Per noi, “Facciamo gli italiani” significa innanzitutto prendersi cura del proprio Paese, della propria amata patria. Essere, cioè, responsabili della propria storia, delle vie che si abitano, del territorio che si calpesta, della lingua che si parla."
"La società civile scende in Piazza nella capitale per appropriarsi del proprio Paese e liberare la democrazia messa sotto assedio. Il Piemonte si riunisce attorno ad un unico slogan “Piemonte per la Costituzione. No Berlusconi. No Bossi. No Cota. “ e parte da Torino con l’orgoglio di chi non vuole abbassarsi al regime. Un regime che fa gli interessi della casta e non guarda ai bisogni del popolo, di quello stesso popolo che ingenuamente, distrattamente o inconsciamente l’ha messo nella posizione di distruggere ciò che duramente si era conquistato. Noi, il regime, non l’abbiamo mai voluto. Alcuni di noi l’hanno combattuto fin dal ’94, altri sono riesumati dal torpore silente solo l’anno scorso. Il 5/12 ha cambiato la vita di molti. Il Popolo Viola ha restituito quella perduta speranza e ha configurato una realtà diversa possibile, una realtà piena di diritti, di giustizia e di legalità. Scesi in piazza il popolo viola, da Bari a Genova, da Napoli a Torino, si è nuovamente incontrato. Ma non solo. Erano presenti associazioni, movimenti e partiti d’opposizione. Alcuni poltici, come Di Pietro, Vendola e Marino. L’antiberlusconismo per concretizzarsi necessita della forza resistente di tutti coloro che vogliono attuare l’alternativa. L’Associazione 17.03 (organizzatrice del pullman) ha proposto il suo monito: FACCIAMO GLI ITALIANI! L’Italia, a dispetto dei leghisti, è stata fatta. Ora, è venuto il momento di fare gli italiani. Antonio Gramsci nel 1917, in un articolo pubblicato sul settimanale “Il grido del Popolo”, dichiarava che in Italia “non si conosce il carattere” e sul quotidiano “Avanti!” rimarcava che gli italiani sono ipocriti e mancano di carattere. Non è stato l’unico. Piero Gobetti in “Energie nuove” denunciava la loro apatia, la mancanza di sincerità e di chiarezza nella vita pubblica. Noi per fare gli italiani non intendiamo appropriarci di tali vizi. Per noi, “Facciamo gli italiani” significa innanzitutto prendersi cura del proprio Paese, della propria amata patria. Essere, cioè, responsabili della propria storia, delle vie che si abitano, del territorio che si calpesta, della lingua che si parla." "Sicuramente una grande manifestazione al di sopra delle aspettative, sono felice che ci siano tantissime persone che ancora credono in un Italia migliore e per questo è sempre più necessaria la partecipazione di tutti. In fondo ciò che chiediamo è una cosa più che legittima, ovvero un Parlamento pulito da infiltrazioni malavitose e un'amministrazione che lavori in modo trasparente per il benessere comune. I media non hanno promosso l'evento cercando di oscurare le voci democratiche del paese. Non sono riusciti nell'intento. Noi continueremo a lottare per la nostra Italia"
"Sicuramente una grande manifestazione al di sopra delle aspettative, sono felice che ci siano tantissime persone che ancora credono in un Italia migliore e per questo è sempre più necessaria la partecipazione di tutti. In fondo ciò che chiediamo è una cosa più che legittima, ovvero un Parlamento pulito da infiltrazioni malavitose e un'amministrazione che lavori in modo trasparente per il benessere comune. I media non hanno promosso l'evento cercando di oscurare le voci democratiche del paese. Non sono riusciti nell'intento. Noi continueremo a lottare per la nostra Italia" "Sono orgoglioso di esserci stato, sicuramente Berlusconi non si dimetterà e per molte persone non cambierà nulla, ma per me è cambiato molto; è stata la prima volta che ho fatto qualcosa di veramente importante non solo per me stesso, ma per il bene di tutti. Non siamo pochi come vorrebbero far credere, siamo molti più di quanto loro pensano. Per ogni persona presente sabato se ne possono contare altre centinaia se non migliaia che la pensano come noi, ma che non hanno coraggio, mezzi o semplicemente l’occasione per emergere. Il silenzio dei media è la prova lampante della paura che molti membri della classe dirigente attuale provano. Per loro i più non devono sapere nulla, deve rimanere tutto nel silenzio ed il nostro obiettivo dev’essere quello di rompere questo silenzio."
"Sono orgoglioso di esserci stato, sicuramente Berlusconi non si dimetterà e per molte persone non cambierà nulla, ma per me è cambiato molto; è stata la prima volta che ho fatto qualcosa di veramente importante non solo per me stesso, ma per il bene di tutti. Non siamo pochi come vorrebbero far credere, siamo molti più di quanto loro pensano. Per ogni persona presente sabato se ne possono contare altre centinaia se non migliaia che la pensano come noi, ma che non hanno coraggio, mezzi o semplicemente l’occasione per emergere. Il silenzio dei media è la prova lampante della paura che molti membri della classe dirigente attuale provano. Per loro i più non devono sapere nulla, deve rimanere tutto nel silenzio ed il nostro obiettivo dev’essere quello di rompere questo silenzio."